Anche Papa Francesco contro lo shale gas (gas di scisto): presto una enciclica sulle tematiche ambientali

Figura-Shale-gasIn questo tempo così inquieto per l’animo dell’uomo, nel contesto di una società in mano alle perversioni delle logiche del profitto e della finanza, gli avvenimenti avvenuti in questo 2013 sull’altra sponda del Tevere, sul “soglio di Pietro”, sono state davvero uno dei pochi ma fondamentali segnali di speranza per un nuovo rinascimento dell’umanità. Le coraggiose dimissioni di papa Ratzinger infatti, hanno aperto la strada ad un uomo che non poteva cadere meglio in questo momento storico come Jorge Mario Bergoglio o papa Francesco. Si tratta di due pontefici che si caratterizzano per una forte componente ambientalista, e non potrebbe essere diversamente per chi applica alla lettera le sacre scritture. Papa Ratzinger, dall’alto della sua componente teologica si è caratterizzato da sempre ed a più riprese, per questa sua sensibilità al creato ed alla sua tutela, come ho avuto modo di approfondire nel post “Benedetto XVI: Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato“. Le coraggiose e davvero apprezzabili dimissioni di Papa Benedetto, anche come grande gesto di umiltà dell’anziano pontefice in un momento delicatissimo per la chiesa cattolica, hanno aperto davvero una nuova era per la chiesa moderna con Papa Francesco, che mi auguro fortemente che possano fare da precursore anche per quello che potrebbe accadere ai governi dei paesi avanzati, oramai in mano soltanto della finanza e dei poteri bancari e capaci di relegare l’uomo e la sua dignità nelle retrovie. Mesi davvero intensi quelli del papato di Papa Francesco, fatti di tantissima umiltà, di grande umanità ed anche di sano ambientalismo (vedi post “Papa Francesco prosegue l’opera del suo predecessore: siate custodi della natura e dell’ambiente”), essenza fondante di una lettura profonda e radicale delle sacre scritture. Papa Bergoglio è stato più volte in prima linea come portavoce di diverse battaglie anche in campo ambientale, come la settimana scorsa, quando ha ricevuto il senatore argentino Fernando “Pino” Solanas e si è fatto fotografare (vedi foto seguente) con due magliette che non lasciano adito alcuno a dubbi sui contenuti della battaglia.

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Su una delle due magliette infatti c’era scritto “No al Fracking” mentre nella seconda “El Agua vale + que el oro”, (l’acqua vale più dell’oro). Durante il colloquio tra il Papa e il senatore argentino, lo stesso senatore ha dichiarato che i temi toccati durante l’incontro sono stati la corruzione, l’intolleranza, ma anche il danno ambientale a carico del pianeta. Anche in questo caso, come nel suo stile, Papa Bergoglio non le ha mandate a dire, prendendosela con le grandi compagnie petrolifere che stanno distruggendo i mari e avrebbe anche concordato con la teoria secondo la quale gli Stati sarebbero complici dei danni inferti a intere popolazioni. A tutto ciò si aggiunge un tema molto impellente anche in Argentina, come il “fracking” (frantumazione delle rocce per l’estrazione del gas di scisto dalle rocce di profondità poste nelle viscere della Terra), viste le caratteristiche dei suoi territori (vedi mappa seguente) da me ripetutamente trattato in questo blog, sia per i danni ambientali diretti (vedi post “La follia dei giacimenti di gas non convenzionale: ci provano anche in Europa”), che per quelli connessi con gli impattanti processi di estrazione (vedi post “Estrazione shale-gas (gas non convenzionale) e consumo di acqua: apoteosi di insostenibilità”).

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Oltre a ciò, secondo quanto riportato dal senatore Solanas, il Papa gli avrebbe rivelato che si accinge a predisporre una enciclica specifica sulle tematiche ambientali, con specifico riferimento ai temi dell’inquinamento, dello spreco idrico (di cui la pratica del fracking è una delle più impattanti), della deforestazione e di molte altre tematiche. Molte le richieste che il Papa si accinge a fare, tra cui la formazione di un tribunale internazionale per i crimini ambientali, che dovrebbe avere il compito di vigilare sulla collusione tra aziende senza scrupoli che speculano sfruttando l’ambiente per trarne profitti con la complicità degli Stati che, per un pugno di soldi, svendono l’immenso patrimonio costituito dal loro territorio. Temi, quelli ambientali che anche in passato hanno fortemente stimolato Papa Francesco, avendolo visto impegnato a promuovere l’uso di biciclette e di auto elettriche, oltre ad ammonire i politici del mondo a non distruggere la Terra. Davvero un curriculum verde che si arricchisce giorno per giorno per Papa Francesco, che sicuramente non mollerà, avendo un gran numero di temi ancora da portare all’attenzione mondiale.

Sauro Secci

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