Incendi-temporali-fulminazioni-incendi: il triste triangolo vizioso della torrida estate australiana

I cambiamenti climatici stanno creando nuove situazioni estreme anche nella meteorologia convenzionale, con l’Australia scenario, in questi giorno di estate australe, di scene apocalittiche caratterizzate da incendi estremi, molti dei quali generati proprio dalle fulminazioni dei temporali attraverso la versione “piro” dei classici “cumulonembi” alla base dei temporali. (fonte immagine di copertina: Bureau of Meteorology, Victoria).

Causa di molti degli incendi che da settimane stanno dilaniando il vastissimo territorio australiano è costituita proprio dalla formazione di piro-cumulonembi, autentiche tempeste generate da fumo e calore in atmosfera, capaci di innescare così un perverso e micidiale circolo vizioso meteorologico.

Ma vediamo di capire da cosa sono caratterizzate queste nuove formazioni nuvolose, altra nuova dimensione fenomenologica dei cambiamenti climatici in atto. In sostanza, secondo il Bureau of Meteorology in Victoria, proprio gli incendi sarebbero alla base della formazione dei piro-cumulonembi, addensamenti nuvolosi capaci di provocare violenti temporali come ben documentano le immagini del video in calce all’articolo. Si tratta in sostanza di tempeste “indotte” le quali, invece di riuscire a domare le fiamme, riescono al contrario ad alimentarle e consolidarle attraverso fulmini e raffiche di vento, provocando la aerodispersione a lunga gittata di tizzoni ardenti che aggiungono danno al danno.

Si tratta di un fenomeno visibile anche da satellite come documentalo nella immagine seguente.

vedi anche l’animazione disponibile nel profilo twitter del Bureau of Meteorology dello stato federale del Victoria

Quando gli incendi hanno estensioni molto grandi, i moti ascensionali di fumo e aria calda possono interagire con l’atmosfera, alterandone l’equilibrio in maniera imprevedibile. In sostanza aria e vapore si raffreddano salendo di quota, creando  una nube molto instabile a sviluppo, capace di diffondere le ceneri ardenti su aree molto vaste, sparandole sino alla stratosfera, da 10 a 50 km dal suolo.

Lo scontro che si verifica con l’aria relativamente calda fuori dalla zona interessata dall’incendio è in grado di generare fulmini che possono innescare una perversa reazione a catena generando nuovi roghi, giungendo in condizioni estreme di forti venti ad essere talmente intensi da causare vortici di fuoco, definiti “firenado”, colonne di fuoco capaci di propagarsi come mini-tornado.

Un piro-cumulonembo si caratterizza dal classico cumulonembo tipico delle giornate calde estive per il fatto che le correnti ascensionali non sono formate dal calore irradiato dal suolo ma da quello sprigionato dalle fiamme. Sono proprio gli scienziati a sostenere come i piro-cumulonembi sarebbero in aumento a causa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, con le alte temperature e la siccità che rappresentano i presupposti ideali per la propagazione di incendi sempre più intensi e vasti, con grandi pennacchi vigorosi di fumo, ceneri e vapore come immense ciminiere naturali. 

A dare la percezione della dimensione apocalittica degli incendi di questo inizio estate australiana un grafico comparativo delle superfici bruciate nei maggiori incendi recenti avvenuti nel pianeta, con gli eventi australiani che hanno doppiato per superficie bruciata quelli dell’Amazzonia, elaborato dalla Russian Federal Forestry Agency diffusi attraverso BBC e New York Times

Si tratta di un cataclisma che ha risvolti allucinanti per la vastissima biodiversità dell’Australia, con milioni e milioni di creature carbonizzate in queste ultime apocalittiche settimane. La foto seguente mostra, in tutta la sua crudezza, un giovane canguro carbonizzato mentre è alla disperata ricerca di una via di fuga dai roghi devastanti.

Un fatto che fa oltremodo riflettere quello che l’Australia è tra i paesi che hanno sancito l’ennesimo fallimento al COP25 di Madrid, proprio mentre sta attraversando la sua ennesima estate rovente, addirittura in netto anticipo rispetto al picco dell’estate australe. Nel video seguente in time-lapse si può osservare chiaramente la formazione accelerata di un piro-cumulonembo comprensivo delle sue conseguenze.

A seguire un breve ma significativo filmato che esplica come meglio non potrebbe l’evoluzione del perverso triangolo incendio-temporale-fulminazione-incendio.

Sauro Secci 

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