Quadro regolatorio delle reti elettriche private SEU, RIU, SESEU: pressioni e sollecitazioni sul Governo e sull’Autorità

seu_aeegassociazioniFinalmente il Parlamento fa pressing sul Ministero dello Sviluppo Economico, dopo l’allucinate e deplorevole comportamento dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG), che da ben 5 anni non ha emesso le opportune delibere di attuazione dell’articolo 33 della Legge 99/2009 e dall’articolo 10 del Dlgs 115/2008, che dispongono che, per i cosiddetti “sistemi di distribuzione chiusiRIU, SEU e SESEU, i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, nonché quelli a copertura degli oneri generali e di compensazione territoriale, siano determinati facendo esclusivo riferimento all’energia elettrica prelevata nei punti di connessione alla rete pubblica. Un comportamento quello della AEEG fortemente condizionato dalle pressioni delle utility distribuzione dell’energia, che vedono minacciati profitti storici consolidati. Un tema che ho tratatto ripetutamente in questi ultimi mesi nel post “quel pasticciaccio italiano della travagliata storia del quadro regolatorio delle reti elettriche private: AEEG avvia la consultazione” e nel post “AEEG sempre più sconcertante sugli oneri sull’autocomsumo”. Su questa per me “vergognosa” situazione è di questi giorni una interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico Zanonato, da parte del Senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, che chiede di sollecitare l’Autorità per l’energia elettrica e il gas a emanare le regole per i SEU, le RIUdownload e le altri reti private. Una questione, quella dei “sistemi di distribuzione chiusi”, sulla quale è bene fare un piccolo riepilogo. Si tratta di sistemi basati sulla produzione e il consumo di energia “in sito”, prevedono l’installazione di un impianto di produzione, alimentato a fonti rinnovabili o fossili, e di una rete elettrica che trasporti l’energia presso le utenze interessate. Si tratta generalmente, di sistemi basati su almeno un punto di connessione con la rete elettrica pubblica. Ad oggi, tutti coloro che prelevano energia dalla rete pubblica sono obbligati a pagare i cosiddetti oneri di trasmissione, distribuzione e oneri generali di sistema che vengono stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e destinati alla manutenzione e ampliamento della rete di distribuzione elettrica pubblica. L’oggetto del contendere è costituito proprio da quale debba essere la misura sulla base della quale debbano essere pagati tali oneri, dagli utenti dei sistemi di produzione e consumo che fanno affidamento su una rete privata, ma che attingono energia anche dalla rete pubblica, se cioè debbano pagarli sull’intera energia consumata o solo su quella prelevata dalla rete pubblica medesima. Sulla base dei disposti del citato Dlgs 115/2008, il legislatore ha proprio introdotto differenti trattamenti a seconda della tipologia di sistema in questione, affidando all’Autorità “il compito di definire i criteri e le condizioni per l’erogazione dei servizi di connessione, trasmissione, distribuzione misura e dispacciamento, tenendo conto delle agevolazioni previste” dal legislatore stesso. Su quella base, (vedi post precedenti citati sopra), l’AEEG, nel 2011, l’Autorità aveva già sottoposto ad una prima consultazione gli orientamenti presi in relazione alle questioni citate, pubblicando il DCO 33/11. Tuttavia nel luglio del 2012 il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di Enel, ha dichiarato illegittima l’istituzione dei sistemi di auto-approvvigionamento energetico (SAEE), introdotti dal Dm 10 dicembre 2010. Recependo questo pronunciamento, nel maggio scorso l’Autorità ha pubblicato due nuovi documenti di consultazione, il DCO n. 183/2013/R/EEL e il n. 209/2013/R/EEL, in merito ai Sistemi Efficienti d’Utenza (SEU), alle Reti Interne d’Utenza (RIU) e più complessivamente circa gli autoconsumi di energia rinnovabile. Una consultazione che si è chiusa nel giugno scorso, con, ad oggi, le Delibere di riferimento, incredibilmente ancora non pubblicate. Tornado alla interrogazione del Senatore Girotto, capogruppo della Commissione Industria, quest’ultimo ha chiesto al Ministro Zanonato “se intenda adottare ogni opportuna iniziativa, nei limiti di propria competenza, al fine di garantire che la regolazione dei sistemi efficienti di utenza sia in linea con quanto disposto dalla normativa nazionale e, in particolare, che la regolazione dell’accesso al sistema elettrico preveda che i corrispettivi tariffari di trasmissione e distribuzione, nonché quelli di dispacciamento e quelli a copertura degli oneri generali di sistema, siano applicati esclusivamente all’energia elettrica prelevata sul punto di connessione“. Una autentica sollecitazione per l’AEEG, tesa a poter definire nel tempo più breve possibile, il quadro regolatorio delle reti elettriche private, mantenendo il principio fondante secondo il quale i consumi “dietro al contatore” non debbano essere gravati dagli oneri di sistema, come peraltro sancito sia a livello comunitario europeo che nazionale. Da rimuovere al momento, una serie di limitazioni ristrette alla “monoutenza”, visto che nel nuovo quadro regolatorio disposto dall’Autorità, le agevolazioni sul pagamento degli oneri di sistema, rimangono riservati alle RIU, ai SEU e ai SESEU che potranno pagare i corrispettivi tariffari e gli oneri di sistema sulla sola energia prelevata, in base ai già citati disposti dell’articolo 33 della Legge 99/2009 e dall’articolo 10 del Dlgs 115/2008. Una limitazione importante per la diffusione della generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento riguarda infatti il fatto che i SEU (vedi figura seguente) e i SESEU,

SEU2

(Le RIU riguardano invece  contesti industriali e comunque grandi utenze), possono essere messi al servizio di un solo cliente finale, precludendo a chi voglia installare, ad esempio, un impianto di cogenerazione all’interno di un condominio o di un centro commerciale non può avvalersi delle agevolazioni riservate ai SEU, dal momento che si tratta di realtà costituite da più utenti. Secondo quanto previsto dalla normativa vigente infatti, un sistema rete-impianto installato nei contesti sopracitati, ricade all’interno della categoria “altra rete privata”; e gli oneri di sistema sono applicati a tutta l’energia consumata. Una situazione che gia nel dicembre del 2011, era stata oggetto di una segnalazione dell’Antitrust, esattamente la AS898 – DISCIPLINA SUI SISTEMI DI DISTRIBUZIONE CHIUSI, nella quale l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva portato all’attenzione del Governo e del Parlamento che la norma è lesiva della concorrenza, evidenziando anche come, a livello tecnico, non vi siano differenze tra le RIU e le altre reti private, avendo entrambe almeno un punto di connessione che consente in ogni momento ad un soggetto connesso alla rete privata di esercitare la libertà di libero accesso alla rete pubblica. In sostanza quindi, il diverso trattamento tra RIU e altre reti private è da ritenersi giuridicamente discriminatorio e tecnicamente privo di giustificazioni, riguardando non solo le reti, ma anche le tecnologie di generazione come la cogenerazione ad alto rendimento. A questo ultimo specifico riguardo, nella sua interrogazione, il senatore Girotto, con specifico riferimento alla segnalazione dell’Antitrust, ha chiesto anche al Ministro Zanonato, di esprimere una valutazione riguardo alla “segnalazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato in merito ai sistemi di distribuzione chiusi e alla necessità di eliminare qualsiasi discriminazione tra RIU ed altre reti elettriche private e di non introdurre ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzative delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione“.  Lo stesso Girotto, a fronte della interrogazione presentata ha dichiarato che “se i SEU non sono ancora operativi, lo si deve all’inadempienza dell’Autorità per l’energia che non solo da cinque anni continua a non definire le modalità per la loro regolazione, ma in documenti di consultazione ha addirittura proposto di applicare all’energia trasferita direttamente fra produttore e consumatore tutti i costi che dovrebbe sopportare se si utilizzassero le reti di trasmissione e distribuzione. Questo, in palese contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente e con indicazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato”. A tutto questo Girotto aggiunge che “è oramai parere diffuso che con lo sviluppo dei SEU, dei RIU e dello SSP (scambio sul posto) si potrebbe ridurre la necessità di futuri investimenti nella rete di trasmissione e distribuzione e addirittura diminuire i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica, grazie all’abbassamento del carico residuo richiesto, permettendo contemporaneamente uno sviluppo senza incentivi delle fonti rinnovabili, dei sistemi di accumulo e delle tecnologie per la gestione intelligente dell’energia. I benefici per l’economia nazionale in termini di filiera industriale, di occupazione e di ambiente sarebbero notevoli”. Un plauso al senatore Girotto a cui va il grande merito di avere ottenuto il consenso di tutte le forze politiche su un tema fondamentale per lo sviluppo delle energie rinnovabili nei prossimi anni. Auspicabile a questo punto la risposta in tempi brevi alla interrogazione, vista la unanimità e la convergenza delle forze politiche a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili. Una opportunità per un Ministro come Zanonato, che fino ad oggi non ha certo brillato in termini di lungimiranza nell’agevolare la migrazione di modello energetico in atto e quindi di modernizzazione del nostro paese.

Sauro Secci

Questa voce è stata pubblicata in Fonti Rinnovabili, Efficienza Energetica, Ambiente e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Quadro regolatorio delle reti elettriche private SEU, RIU, SESEU: pressioni e sollecitazioni sul Governo e sull’Autorità

  1. Pingback: SEU (Servizi Efficienti di Utenza): a breve la delibera AEEG, ma con le solite insidie lobbistiche | L'ippocampo

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.