Nuovo Ranking Mondiale WEC 2013 sulla sostenibilità energetica: l’Italia perde terreno nel “Trilemma energetico”

downloadIn un contesto planetario nel quale, al fine di soddisfare gli obiettivi di sviluppo delle Nazioni Unite, l’industria energetica globale è chiamata obbligatoriamente a svolgere un ruolo fondamentale nella transizione da un modello energetico centralizzato, “totalitario” ed unidirezionale verso un modello energetico distribuito, partecipativo e sostenibile, il nuovo World Energy Trilemma 2013, elaborato annualmente dal World Energy Council (WEC), scaricabile in calce al post, ci richiama fortemente proprio su questo concetto. Il rapporto annuale, valuta la situazione relativa a 94 Paesi nel Mondo per quanto attiene a tre aspetti fondamentali del concetto di “sostenibilità energetica”:

  • sicurezza energetica delle forniture;
  • equità ed imparzialità di accesso alle fonti energetiche;
  • mitigazione degli impatti ambientali.

Nel rapporto una delle cose più interessanti e costituita dall’Energy Sustainability Index 2013, la classifica mondiale più completa in tema di politiche energetiche dei diversi Paesi. Dalla elaborazione emerge come i Paesi sviluppati con quote elevate di energie rinnovabili a bassa o nulla impronta di carbonio, sostenute da adeguate e ben consolidate politiche per l’efficienza energetica, superino nel ranking, la maggior parte delle altre nazioni in tutte le tre dimensioni previste da trilemma energetico. In questo ambito di eccellenza, tuttavia, solo cinque dei Paesi inseriti nella top 10 hanno ottenuto il punteggio massimo della tripla A “AAA”, che i valutatori del rapporto hanno assegnato a Svizzera, Danimarca, Svezia, Regno Unito e Spagna. L’Italia anche stavolta ha fatto come i gamberi, scendendo dal 27°posto dello scorso anno al 28° (vedi la prima parte della classifica nella figura seguente estratta dal rapporto).

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Relativamente al nostro Paese il rapporto rileva che “l’Italia è sulla buona strada per bilanciare i suoi tre lati del trilemma grazie a buone prestazioni sull’equità energetica e sulla sostenibilità ambientale e con dati di sicurezza energetica più deboli, ma in miglioramento”. Un fattore penalizzante per l’Italia il rapporto sfavorevole tra produzione totale di energia e consumo, dal momento che produciamo appena il 17% dell’energia che consumiamo (vedi scheda del nostro paese con il trilemma sulla parte sinistra della figura seguente).

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L’Italia tuttavia, secondo gli autori del Rapporto, sta aumentando sia la produzione di energia interna che la diversificazione del mix per cercare di aumentare la propria sicurezza energetica a lungo termine. Quindicesimo posto per gli Stati Uniti, a causa principalmente di un “trilemma energetico” troppo squilibrato verso le fonti energetiche convenzionali, con un mix delle fonti che resta prevalentemente fossile con alte emissioni di CO2. Sull’andamento emerso in generale dal rapporto, si è espresso Pierre Gadonneix, Presidente del World Energy Council che ha commentato: “Mi sento rassicurato nel vedere un crescente consenso tra l’industria e i responsabili politici sulla natura della sfida e le azioni che dovranno essere intraprese. La prossima tappa fondamentale in questo dialogo sarà il nostro World Energy Congress, che si terrà a Daegu, in Corea. Lì lavoreremo verso una visione condivisa e lo sviluppo di soluzioni intelligenti e pragmatiche per garantire un futuro energetico sostenibile”.

Sauro Secci

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2 risposte a Nuovo Ranking Mondiale WEC 2013 sulla sostenibilità energetica: l’Italia perde terreno nel “Trilemma energetico”

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