Olanda: dopo le piste ciclabili fotovoltaiche è il turno anche delle barriere stradali antirumore

immagine_rendParlando di mobilità sostenibile, avevo parlato alcuni mesi fa di una nuova pista ciclabile interamente fotovoltaiche realizzate alla periferia della capitale Amsterdam (vedi post “Pista ciclabili: ecco quella solare dall’Olanda“). Torno ancora una volta nei Paesi Bassi per dare conto di un nuovo bellissimo progetto di ricerca e sviluppo nell’ambito della mobilità sostenibile, legato alla sperimentazione di nuove barriere stradali ed autostradali antirumore fotovoltaiche. Il progetto è portato avanti dall’Università della Tecnologia di Eindhoven con la finalità di rendere le barriere antirumore stradali dei Paesi Bassi non solo efficaci per ridurre i livelli di inquinamento acustico, ma anche di produrre energia pulita. Dopo la già citata pista ciclabile da record che produce energia pulita, l’Olanda percorre anche questa nuova via, avviando i test delle barriere antirumore fotovoltaiche. Si tratta di una soluzione, quella individuata dal team di ricerca coordinato da Michael Debije, perfettamente integrabile a livello paesaggistico, vista la varietà di colorazioni possibili e di mix di colori che racchiude dei concentratori solari luminescenti (LSC – luminescent solar concentrators), sviluppati dal ricercatore e capaci di ricevere la luce, spedendola ai lati dei pannelli dove sono posizionate le celle fotovoltaiche tradizionali che sfruttano la luce solare operando per la produzione di elettricità. I pannelli utilizzati raggiungono una capacità di conversione della luce solare in energia elettrica compresa (secondo le stime in fase di verifica) tra appena il 4 e l’8%, molto inferiore al consueto 13-15% dei pannelli fotovoltaici convenzionali, ma a costi di produzione decisamente più bassi dei prodotti standard in silicio attualmente in uso. Una tecnologia che parte proprio dallo sviluppo delle cosiddette “smart windows”, o “finestresmartwindows intelligenti (foto a destra), destinate a dare una ulteriore svolta al settore residenziale delle abitazioni efficienti ad emissione zero, che vedono divenire proprio la finestra come elemento attivo di produzione di energia elettrica fotovoltaica. Di fatto una tecnologia che permette alla finestra di riflettere la radiazione infrarossa in eccesso in estate, assorbendola completamente verso l’interno in inverno. Il progetto pilota di sperimentazione e verifica in campo appena avviato, avrà la durata di un anno con due barriere DSC02503-1024x768antirumore della lunghezza di 5 metri e di altezza di 4,5, ricoperte in parte dai concentratori e in parte dai pannelli semi-trasparenti dove sono posizionate le celle solari. Una configurazione che, nell’anno di sperimentazione, permetterà di confrontare il funzionamento e le prestazioni delle due tecnologie. L’obiettivo dei test infatti è quello di valutare la fattibilità economica e tecnica di queste barriere fonoassorbenti, installate nei pressi dell’autostrada A2, nei pressi di Den Bosch.

autostrada_olanda
Dai primi risultati della ricerca è emerso che un km di barriere antirumore può generare abbastanza elettricità per soddisfare il fabbisogno di 50 famiglie. Come sostiene il coordinatore della ricerca Michael Debije, che da anni lavora su questa tipologia di pannelli, “grazie ai loro molti colori, gli LSC sono visivamente molto attraenti, il che li rende ideali per l’utilizzo in molte situazioni diverse”. Secondo lo stesso Debije, tra gli altri vantaggi della tecnologia vi sono anche il basso costo di realizzazione, la possibilità di scegliere qualsiasi colore, la robustezza e la capacità di produrre energia anche con cielo coperto.

meccanismo

Di seguito due link ad altrettanti articoli tecnici, il primo dei quali, presentato dallo stesso autore della ricerca nel corso del World Renewable Energy Congress, svoltosi a Linkoping in Svezia

A seguire anche un interessante video che ci accompagna nella nuova tecnologia fotovoltaica tutta “autostradale”

Sauro Secci

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