Con Fabrizio nel cuore

Sono passati pochi giorni, da quando ho voluto ricordare quel grande artista, autentico narratore dell’uomo moderno, al confine tra musica e teatro che è stato il grande Giorgio Gaber, e non posso non farlo, per un altro grandissimo artista, che riesce a rendermi ancora orgoglioso di essere italiano, un autentico poeta, che ha spaziato grandi orizzonti con la sua opera e che porto nel più profondo del cuore, come molti italiani, come Fabrizio De Andrè, che proprio 14 anni fa ci ha lasciato. Anche Fabrizio, come Giorgio, per me come per molti, inseparabili compagni di viaggio ancora e più che mai  fortemente presenti nel nostro percorso di uomini, inseriti in una società sempre più difficile da affrontare, con un giacimento inesauribile di saggezze e di suggerimenti, autentici viatici per andare avanti. Non vorrei aggiungere altro e lasciare andare la musica con un brano, a me molto caro e immenso nei contenuti, che dice molto di Fabrizio, tratto da uno dei suoi capolavori più significativi come “la buona novella” ed in una memorabile interpretazione con tanti suoi indimenticabili compagni di ventura come Ellade Bandini (batteria) e Mario Arcari (fiati), il figlio Cristiano e sopratutto il compianto Stefano Cerri al basso, quello stesso basso autentico cuore pulsante del brano che propongo, figlio del grande jazzista Franco, grandissimo esempio di passione e di professionalità, anche lui scomparso poco dopo quel memorabile concerto.

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